Manipolazione diretta
Nel 1982 Ben Shneiderman
conia il termine manipolazione diretta
per descrivere i sistemi interattivi basati su interfaccia grafica
(ad esempio, Alto e Star,
progettati presso il centro Xerox a Palo Alto).
Egli identifica le seguenti caratteristiche per un'interfaccia basata sulla
manipolazione diretta:
- Gli oggetti di interesse devono essere visibili
- L'interfaccia deve fornire un feedback rapido
- Le azioni devono essere reversibili (per incoraggiare l'esplorazione)
- Ogni azione da parte dell'utente è un'operazione legale (questo non
succede nelle interfacce a comando, dove l'utente può commettere errori
quando digita i comandi).
- I comandi complessi devono essere sostituiti da azioni (clic del mouse)
che manipolano direttamente gli oggetti visibili.
Le interfacce basate sulla manipolazione diretta sono un esempio di interfacce
state-oriented (orientate allo stato): l'interazione procede attraverso la
manipolazione degli oggetti nel sistema e il loro stato è continuamente
modificato. L'interfaccia deve contenere tutta l'informazione necessaria per poter
prevedere il risultato delle azioni.
Il primo successo commerciale che dimostra la facilità d'uso delle
interfacce basate sulla manipolazione diretta risale al 1984 con l'introduzione
del Macintosh da parte della Apple
(copiato 10 anni dopo dalla Microsoft con Windows '95).
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