La "guerra" dei browser
Il linguaggio HTML nasce inizialmente come esperienza accademica:
forniva ai ricercatori un formato semplice e "universale" per
lo scambio dei documenti scientifici.
La sua popolarità "esplode" quando il
National
Center for Supercomputing Applications (NCSA) di Urbana-Champaign lancia sul
mercato il primo browser facile da usare in grado anche di visualizzare
le immagini, Mosaic.
Parte del team che ha sviluppato Mosaic ha poi fondato una nuova azienda,
la Netscape.
Nasce così un nuovo browser, Navigator, che cominicia
a crescere grazie all'introduzione di funzionalità sempre più sofisticate.
Anche la Microsoft, rendendosi conto di
"aver perso il treno", lancia sul mercato il suo primo browser, Internet Explorer,
distribuendolo gratuitamente.
Inizia così la "guerra dei browser": le due aziende principali
cominciano a lanciare sul mercato nuove versioni di browser con nuove
funzionalità.
Nascono importanti innovazioni, ad esempio JavaScript e le
applet Java,
ma anche elementi inutili come i tag <BLINK> e <MARQUEE>.
Ovviamente, ogni browser supporta i propri tag proprietari ma non
quelli del browser rivale!
Finalmente viene costituito un consorzio per la standardizzazione di HTML
(e degli altri linguaggi per il web), diretto da Tim Berners-Lee, e Netscape
e Microsoft vengono chiamate a farne parte. I due giganti del software ora
sono attenti all'idea di avere linguaggi standard ma delle piccole
differenze tra i vari browser continuano comunque ad esistere (per verificarlo
basta aprire lo stesso file HTML con browser diversi).
Come fare per ovviare a questo problema?
- Si può usare la parte del linguaggio HTML comune a tutti i browser
- Si possono scrivere pagine HTML pensando ad un solo browser
- Si possono scrivere pagine HTML diverse per browser diversi
- Si possono scrivere pagine dinamiche che vengono generate on the fly sul
server
Ovviamente, la scelta dipenderà dal tipo di pagine che dobbiamo
produrre e dal tipo di audience che ci aspettiamo sul nostro sito.
- Se stiamo scrivendo per una intranet aziendale, possiamo avere un'idea
piuttosto chiara dei nostri visitatori e, soprattutto, del software a loro disposizione
e possiamo quindi pensare di scrivere per un solo tipo di browser
- Nel caso più generale, invece, dobbiamo essere sicuri che le nostre
pagine siano accessibili dal maggior numero di utenti
- Se le pagine sono puramente informative non ci interesseranno piccole
differenze nella loro visualizzazione ma l'accessibilità del contenuto
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Se stiamo scrivendo per un pubblico artistico, o ci sentiamo particolarmente
creativi, vogliamo avere il controllo completo sulla visualizzazione delle
pagine. Useremo quindi molti elementi grafici e trucchi invisibili per
posizionarli esattamente dove vogliamo. Uno dei maggiori sostenitori delle
pagine artistically correct è David Siegel, come si può vedere dal suo
sito www.dsiegel.com
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Se le pagine servono per portare avanti un'attività commerciale (si veda ad esempio
Amazon), la chiarezza e la facilità d'uso saranno fondamentali. A questo proposito
sono preziosi i consigli di Jakob Nielsen (www.useit.com)
Le cose sono ancora più complesse quando si passa dai
browser tradizionali ai microbrowser dei palmari e dei telefoni cellulari di terza
generazione. Ma questa è un'altra storia ...
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