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SANTUARIO INTERNAZIONALE DEI
CETACEI DEL MAR LIGURE

Testo dell'accordo



HABITAT E SPECIE


La presenza dei cetacei in Mediterraneo era conosciuta dai greci e dai romani sin dall'antichità.In tempi moderni, i ricercatori hanno registrato la presenza di 19 specie di delfini e balene, sette delle quali frequentano regolarmente le acque italiane e francesi e sono quindi alla portata dei navigatori.

Fra i delfini, alcune specie sono costiere e si nutrono, si divertono e si spostano lungo le coste provenzali, corse e liguri. Alcuni non esitano addirittura ad entrare nelle baie o a venire ad alimentarsi lungo una spiaggia.In generale i delfini si localizzano fra le 5 e le 15 miglia dalle coste ed alcune specie si affezionano ai siti. E' il caso dei delfini di Risso (Grampus griseus) e dei tursiopi (Tursiops truncatus). Quanto alla stenella striata (Stenella coeruleoalba), è comune per decine, vedi per centinaia, al largo fra Marsiglia e la costa italiana. un gruppo di delfini
balena La grande attrazione "cetacea" in Mediterraneo, però, è la balena, più precisamente la Balenottera comune (Balaenoptera physalus): è l'animale più grande in Mediterraneo ed il secondo al mondo dopo la Balenottera azzurra (Balaenoptera musculus). Le stime parlano di 3000-4000 balenottere comuni presenti in estate, mentre solo qualche centinaio di questi animali trascorrerebbe l'inverno nel Mar.
In effetti, dal punto di vista scientifico, tutto concorre a spiegare la ricchezza della regione. I dati oceanografici mostrano come il particolare (e complesso) schema di circolazione delle correnti marine che caratterizza la regione induca la risalita delle acque profonde e fredde, ricche di elementi nutritivi. Al fenomeno è associata la produzione di sostanze nutritive primarie e quindi lo sviluppo di catene alimentari caratterizzate da una grande diversità biologica. Nella regione, oltre ad i cetacei, si osservano mante, tartarughe e molti altri animali. gozzo sulla spiaggia


LA STORIA




Particolari caratteristiche chimico-fisiche indotte dalla morfologia e dalla circolazione delle acque, rendono il tratto di mare tra Sardegna, Toscana, Liguria, Principato di Monaco e Francia una delle zone più ricche di vita del Mediterraneo. In questa zona è possibile incontrare con relativa facilità grandi e piccoli cetacei e si pensa che si tratti del principale sito di alimentazione della balenottera in Mediterraneo. Qui oggi esiste la prima area protetta internazionale del mediterraneo per la tutela dell'ambiente marino.

Ci sono voluti dieci lunghi anni per giungere alla creazione del santuario internazionale dei cetacei del Mediteraneo. Sono stati anni di lavoro e impegno per molte persone che hanno creduto in un progetto e insieme sono riuscite a realizzarlo. Ecco in breve le tappe fondamentali del percorso:

  • 1989 - L'idea di creare una zona protetta nel mar Ligure e alto Tirreno nasce nel mondo delle organizzazioni non governative e delle associazioni ambientaliste. L'Istituto Tethys propone il Progetto Pelagos, che viene subito sottoscritto e promosso anche da Greenpeace e WWF.
  • 1991 - Il Progetto Pelagos viene presentato a Monaco, alla presenza del Principe Ranieri, dall'associazione per l'ambiente del Rotary, che lo aveva promosso. Il Progetto prevede la creazione di una Riserva della Biosfera nella zona del bacino Corso- Liguro- Provenzale.
  • 1993 - I Ministri dell'Ambiente italiano, francese e monegasco firmano a Bruxelles una "Dichiarazione di intenti per l'istituzione di un Santuario Internazionale dei Cetacei".
  • 1995 - La Dichiarazione d'intenti internazionale ispira la creazione di un protocollo per le Aree Specialmente Protette (ASPIM) che viene adottata dalla Convenzione di Barcellona.
  • 1998 - Il Governo italiano, in seguito alla convocazione di una conferenza di servizi, riconosce che il Mar Ligure e l'alto Tirreno devono diventare area protetta per la tutela dei mammiferi marini.
  • 25 novembre 1999 - I Ministri dell'Ambiente italiano, francese e il Ministro di Stato del Principato di Monaco si incontrano a Roma per firmare ufficialmente l'Accordo relativo alla creazione nel Mediterraneo di un Santuario per la protezione dei mammiferi marini.

I suoi limiti sono i seguenti:

  • ad ovest una linea che va dalla punta Escampobariou (punta ovest della penisola di Giens: 43°01'70''N, 06°05'90''E) a Capo Falcone, situato sulla costa occidentale della Sardegna (40°58'00''N, 008°12'00''E);
  • ad est una linea che va da Capo Ferro, situato sulla costa nord- orientale della Sardegna (41°09'18''N, 009°31'18''E) a Fosso Chiarone, situato sulla costa occidentale italiana (42°21'24''N, 011°31'00''E).

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