Egli iniziò la sua missione prima con la scrittura del Corano (dettato, si dice, dall'arcangelo Gabriele apparsogli in sogno), poi con la predicazione e la conversione di quanti incontrava sulla sua strada, cosa che non mancò di far scoppiare ostilità, guerre di religione e tentativi di repressione. Nel 622 fu costretto a fuggire a Medina, da dove continuò a diffondere gli insegnamenti del Corano con un tale successo che nel 630 poté tornare trionfalmente a La Mecca e posare solennemente la Pietra Nera. Morì due anni dopo senza lasciare eredi maschi e scatenando sulla sua successione contrasti tali che ancora oggi non si sono placati.