Marrakesh

Narra un'antica leggenda araba che un tempo il mondo era coperto di giardini lussureggianti, palmeti ombrosi e ruscelli d'acqua fresca. Un paradiso in terra, nel quale gli uomini vivevano felicemente. Ma questo Eden non era destinato a durare. Gli uomini cominciarono a litigare e a ingannarsi l'un l'altro; per punirli, Allah prese a gettare un granello di sabbia per ogni menzogna pronunciata. Fu così che si formò il deserto del Sahara. Un solo luogo rimase verde e fiorito come un tempo. Ed è lì che venne fondata la città chiamata Marrakech.

veduta Leggende a parte, la più famosa città del Marocco gode effettivamente di una posizione invidiabile. Non troppo distante dalle brezze dell'Atlantico, vicina al deserto quel tanto che basta da renderla punto d'arrivo delle carovane che trasportavano le merci, Marrakech può usufruire dell'abbondanza d'acqua che deriva dalla presenza di fiumi e torrenti che scendono dall'Atlante e ha potuto far crescere giardini e palmeti in una estensione che non ha uguali in nessun'altra città del Marocco.
Il monumento che domina la città è la Koutoubia, rosata moschea affiancata da uno splendido minareto, simbolo di Marrakech. . Il suo nome viene da kutub, che significa libro, e pare che volesse indicare il fatto che in origine il minareto ospitava nei suoi dintorni i venditori di libri sacri o, più probabilmente, gli scrivani che vendevano i loro servizi agli analfabeti. La sua costruzione ha avuto una storia piuttosto complessa: venne eretta nel 1147 ma, una volta terminata, gli architetti si accorsero che non era orientata esattamente verso la Mecca, come avrebbe dovuto essere; così la rifecero da capo, costruendone una nuova nel 1158. Il minareto, è alto 70 metri e largo 12 e svetta sopra tutti i tetti della città.
SCORCIO DAL MINARETO

Costruito dallo stesso architetto della Giralda di Siviglia e della Torre Hassan di Rabat, ha i quattro lati ornati di finissimi intagli e decorazioni d'oro, che secondo la leggenda provengono dai gioielli della moglie di Yakoub al Mansour, che aveva cercato in questo modo di farsi perdonare la colpa di aver interrotto il digiuno del ramadan. C'è però ancora qualcosa che vale assolutamente la pena di vedere: è il Palazzo della Bahia, residenza del visir di Marrakech, primo ministro ai tempi di Hassan I. Diversi cortili fioriti con fontane zampillanti, in stile andaluso, si aprono sulle varie ali del palazzo; quella riservata al visir ha saloni con porte e soffitti in legno di cedro intagliato e riccamente dipinto, camini e zellige. Il patio delle quattro mogli è piccolo e raccolto, quello delle ventiquattro concubine più ampio; quanto alla favorita, conosciuta come «Bahia», la splendente, ha un appartamento riservato vicino a quello del visir.


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