Barcellona

La storia di Barcellona

Barcellona è il capoluogo della regione autonoma (o Generalitat) di Catalogna (Catalunya). La sua popolazione rivendica con orgoglio la propria nazionalità catalana, il che è una conseguenza della storia della città, che l'ha vista capitale di uno stato dotato di istituzioni autonome fino al 1714, anche se di fatto legata alla Spagna dalla fine del XV secolo in seguito al matrimonio fra Ferdinando di Aragona e Isabella di Castiglia, che unì le corone di Aragona (di cui Barcellona era capitale) e Castiglia. Anche la lingua catalana svolge oggi un ruolo sempre più importante, dopo essere stata messa forzatamente da parte durante la dittatura di Franco. Barcellona è però oggi anche una delle città più cosmopolite d'Europa. Insieme ai catalani vi vivono numerosissime persone di tutto il resto della Spagna, sudamericani ed europei.

Gli inizi della storia di Barcellona sono incerti. Vi furono senza dubbio insediamenti anteriori all'arrivo dei romani in Catalogna nel 218 a. C. da parte di popoli iberici laietani e cartaginesi. Una delle teorie sull'origine del nome di Barcellona lo fa risalire a quello del condottiero cartaginese Amilcare Barca. I romani fondarono la città di Barcino nel 15 a.C. Essa però non acquisì molta importanza in questa epoca in cui Tarraco (l'odierna Tarragona) fu capitale della provincia romana. Dopo aver subito le invasioni visigota e musulmana, nel 801 Barcellona fu conquistata dai Franchi che ne fecero la capitale di una Marca allo scopo di difendersi dagli arabi: era nata la Catalogna. La Catalogna fu uno stato vassallo fino al 985 quando i Franchi non furono in grado di difendere Barcellona dai mori e la città proclamò la sua indipendenza.

Con l'autonomia della Catalogna iniziò anche la sua espansione che la portò a conquistare un vero impero nel Mediterraneo. Nell'XI secolo iniziò l'espansione verso il sud della Francia che portò alle conquiste di Perpignan e Montpellier. Nel 1137 il matrimonio fra il conte di Barcellona Berenguer IV e l'erede del regno di Aragona, Petronilla, fece di Barcellona la capitale non solo della contea di Catalogna ma anche del regno di Aragona, i conti della città presero da allora l'appellativo di conti-re. Nei secoli successivi l'espansione territoriale continuò senza sosta con la conquista di Maiorca (1229), di Valencia (1248), della Sicilia (1282), della Sardegna (con molta fatica, nel 1323-4) e perfino, per un breve periodo, di Malta e Atene.

La morte senza eredi nel 1410 dell'ultimo conte-re Martì I segnò l'inizio del declino di Barcellona e della Catalogna. A succedergli fu eletto il principe castigliano Ferdinando de Antequera, per volere delle nobiltà aragonese e valenciana, che intendevano limitare l'influenza catalana. Il matrimonio fra Ferdinando e la regina Isabella di Castiglia si tradusse nell'unione delle due corone di Castiglia ed Aragona nelle mani di un unico sovrano e nella prevalenza di Madrid da quel momento in poi. La Catalogna mantenne però la sua autonomia e proprie istituzioni politiche fino al 1714, quando la guerra di successione spagnola, in cui i catalani avevano appoggiato il candidato austriaco, si concluse con il prevalere del candidato dei francesi, Filippo V di Borbone. Barcellona fu sottoposta allora ad un sanguinoso assedio che si concluse dopo circa un anno e mezzo l'11 settembre del 1714. Ancora oggi questa data è celebrata dagli abitanti della città e di fronte alla chiesa di Santa Maria del Mar, nel quartiere del Born, una fiamma sempre accesa ricorda le migliaia di catalani morti in difesa dell'indipendenza della città.

Cominciò allora un periodo di profonda decadenza per la città anche a causa del divieto di commercio con le Americhe imposto dalla corona di Castiglia. Questo periodo terminò nell'800 quando questo divieto fu rimosso ed iniziò il periodo della Renaixença, caratterizzato da un forte sviluppo industriale e commerciale. E' alla fine dell'800 che il quartiere dell'Eixample (ampliamento) fu progettato e realizzato al fine di offrire alla ricca borghesia catalana dimore comode simili a quelle della borghesia parigina. E' di questo periodo anche lo sviluppo dell'architettura modernista, che ebbe il suo massimo rappresentante in Gaudì.Questo secondo periodo di splendore di Barcellona fu coronato dall'Esposizione Universale del 1929, ospitata da Barcellona sulla collina di Montjuic. La guerra civile iniziata nel 1936 segnò però l'inizio di un periodo buio per la Catalogna, la Spagna ed il mondo intero. Barcellona fu l'ultima città ad arrendersi al generalissimo Franco il quale dopo la caduta della città iniziò una dura politica di repressione del nazionalismo catalano, vietando perfino che la lingua catalana fosse parlata in pubblico. La morte di Franco nel 1975 determina il ritorno della democrazia in Spagna, che significa anche la riconquista dell'autonomia per la Catalogna guidata dal celebre e testardo presidente della Generalitat, Jordi Pujol. La rinascita democratica è accompagnata a Barcellona da quella economica. Le olimpiadi ospitate nel 1992 hanno dato un potente impulso al boom economico e turistico della città che prosegue tuttora.