 La codifica dell'informazione (continua)
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Argomento della lezione
In questa lezione affrontiamo il problema della codifica dei numeri,
partendo dal concetto di rappresentazione posizionale.
Dopo un breve ripasso del sistema decimale, vedremo come si possono
codificare i numeri usando un alfabeto di due soli simboli ("0" e "1")
introducendo la rappresentazione binaria. Cambiando
l'alfabeto di simboli vedremo come il concetto di rappresentazione posizionale
possa essere esteso ad altri sistemi di numerazione e vedremo i sistemi di numerazione
ottale ed esadecimale, particolarmente importanti in informatica.
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Materiale scaricabile 
Lucidi della lezione
- in formato PDF, 2 diapositive per pagina (circa 160 KB)
- in formato PDF, 3 diapositive per pagina, con spazio per
le note (circa 160 KB)
- in formato PDF, 6 diapositive per pagina (circa 160 KB)
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Glossario 
Le definizioni di questo glossario sono prese dal sito web
www.webopedia.com
- sistema di numerazione binaria
- sistema di numerazione ottale
- sistema di numerazione decimale
- sistema di numerazione esadecimale
- nibble
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Esercizi 
- Codificare il numero 1573210 nella corrispondente rappresentazione
esadecimale.
- Ordinare in modo crescente i seguenti numeri: 10410, 324,
1000101110101102, 1001110.
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Trasformare il numero ffa30516 nelle corrispondenti rappresentazioni
binaria e poi ottale, senza passare dal corrispondente valore in base 10.
Nota non si può passare direttamente dalla codifica esadecimale a quella ottale,
ma si può usare la rappresentazione binaria come rappresentazione intermedia ...
- Dato il numero 862 qual è il numero minimo di bit che si devono usare per
la sua rappresentazione binaria? E nel caso di sistema ottale, quanto saranno lunghe le
sequenze? E nel caso di sistema esadecimale?
- Consideriamo le targe automobilistiche formate da 2 caratteri (dell'alfabeto anglosassone),
da 3 cifre numeriche e da 2 caratteri. Quante configurazioni si possono costruire?
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Da studiare per questa parte 
Introduzione all'informatica: capitolo 2
La codifica dei numeri, pag. 11-19
Per questo argomento dovete anche guardare la parte iniziale sui
codici (fino alla codifica in
complemento a 1) del Corso di
Architettura degli Elaboratori
del Prof. Giovanni Chiola.
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